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Chi dorme….fa bene, soprattutto in Inverno.

 

La vite fa parte della famiglia delle piante Caduche, quelle piante cioè che tra  l’autunno e l’inverno perdono tutte le foglie e entrano in uno stato di riposo vegetativo, in cui i processi vitali rallentano notevolmente.

La vite si trova così sorella di piante come la profumatissima e spettacolare Budleja, il liscio e bianco Noce, e l’altero e centenario Bagolaro “Spaccasassi”, piante che, se non ci fosse questa particolarità, non avresti mai detto che hanno un destino comune. Tutte e tre primeggiano nel nostro giardino e in azienda, e questo sicuramente le accomuna.

L’inverno è un mese in campagna molto importante. Per chi vive in città, è un mese freddo, e di sicuro è una stagione sottovalutata. Per noi vignaioli che viviamo con le nostre piante in campagna, il freddo è tanto importante quanto il caldo. Anzi, siamo molto preoccupati se non arriva, o arriva troppo tardi.

Con il freddo, la vite cade in una fase di riposo fisiologico detto “dormienza”: la pianta dopo avere perso le foglie, riduce la sua funzione metabolica ( un po’ come noi nel periodo natalizio, dove divena cruciale mangiare panettoni).

Per la pianta è un periodo cruciale per la sua sopravvivenza, si protegge dai danni della gelata e la dormienza favorisce il recupero dell’energia.

C’ERA UNA VOLTA LA VITA NELLA CAMPAGNA TOSCANA.

Quando mi sposto per lavoro, ascolto molto volentieri la radio. Tutt’ora la radio ha molte più possibilità creative della televisione, e incredibile! anche del web! Prima di tutto  è un intrattenimento fantastico in macchina- cosa che non può essere istagram o facebook- Ho ascoltato l’intervista all’architetto Paola Viganò, che ha scritto un libro interessante, si chiama “i giardini biopolitici”.

Perché sto a parlarvi qui di questo libro?

Perché fondamentalmente l’architetto dice una cosa che sfugge, ma è tanto importante: che  in città cerchiamo di creare qualcosa di nuovo, più ecosostenibile, più green, più vicino alla nostra idea di ideale,ma purtroppo abbiamo ancora in testa vecchi parametri, e che quindi, rischiamo di cammuffare le nostre città, ma poi non cambiamo niente di sostanziale. Perché tutti i paradigmi legati alla ” vecchia ” città moderna, ci condizionano.

 

Tra i vecchi paradigmi che ancora ci condizionano, esite ancora quello che oppone la vita di città a quella della campagna.

 

Negli anni 70 del secolo scorso, bimba, venivo a Statiano per la trebbiatura con mio padre, o con mio zio e i miei cugini e passare la domenica.

La strada regionale 68 era statale e molto più stretta, a percorrerla da Cecina ci voleva un’oretta buona, buona e non si poteva imboccare  da Cecina centro, ma solo da San Pietro in Palazzi, una piccola frazione più a nord.

Eppure, era la strada più immediata che collegava i fiorentini a Castiglioncello, al mare,  ma che non la prendevano in considerazione perché prendevano l’autostrada.

Da Ponteginori, prendevamo la strada provinciale 47, che era una strada bianca di 5 chilometri, tutta sassi e buche, e che andava percorsa con una certa tranquillità. Per fare 5 chimometri ci mettevamo una mezzoretta.

Ed ecco cosa trovavamo una volta arrivati: prima cosa,

-Roberto e Mirella e i genitori di Roberto, che hanno lavorato nell’azienda di famiglia per molti anni;

-le galline di Mirella, che facevano delle  uova di tutti i colori

-le caprette della mamma di Roberto con cui lei faceva un formaggio fantastico che conservava nella madia insieme al pane, profumatissimo, che faceva sempre lei,

-5 conigli grassi che stavano nella conigliera,

-l’acqua del pozzo che andava pompata,

-un generatore per la corrente elettrica

-, il fieno quando era stagione su cui ci arrampicavamo sulle balle per poi scivolare lungo le sue balle, o saltare da una balla all’altra.

-i dolci di Mirella, leccornie fatte con le uova delle sue galline e che lei ci preparava affettuosamente.

-Il camino, che accendavamo con la legna del bosco.

– un vino aspro, in bottiglie grandi da un litro e mezzo, con l’olio in superficie da togliere con la stoppia o con il cotone. Un vino che durava al massimo 8 mesi, e che era scuro e denso come la notte.

-L’olio extravergine di oliva, saporito, piccante, dove tuffare il pane.

Nel 2000, quando mio marito ed io siamo venuti ad abitare qui, molte cose stavano cambiando, e altre sono rimaste uguali.

La strada è cambiata: è regionale, è più grande e agibile, meno selvaggia. Adesso passano molti turisti da Firenze e provincia per andare al mare.

Anche la provinciale adesso è asfaltata, e si arriva in 5 minuti a Statiano dal villaggio di Ponteginori. L’acqua arriva con l’ASA e l’elettricità con i pali dell’Enel. Alcuni paesi vicini vengono riscaldati con il vapore.

Per anni abbiamo lavorato fianco a fianco con Roberto e Mirella e abbiamo conosciuto gli abitanti di Micciano, e la vita del paese, di questo piccolo gioiello e tanti altri paesi intorno.

Tante e tante cose sono cambiate. Prima di tutto le generazioni. E  qui parleremo una volta al mese di questo rapporto, tra città e campagna, e della vita in campagna.

Soggiornare a Statiano

 

 

ACCADDE UNA SERA DI ESTATE…

 

 

 

Questa estate è stata un’estate calda, e vii raccontiamo perché!

Intanto, i nostri amici fondatori di quella bella realtà di @enoturistica, Simone Nannipieri, Alessia Bernardeschi coadiuvati da Elena Perelli guida enoturistica certificata dalla scuola Europea sommelier di Livorno,  hanno fatto girare letteralmente la piazza al nostro  Rosolaccio!

Loro infatti si trovavano a Livorno  prezzo “IN pasta” e stavano partecipando alla famosa manifestazione gatronomica ” Cacciucco Pride”. Elena era in veste di rappresentanza della nostra azienda.

Inutile dire che quando generosamente ci ha proposto di presentare per questa occasione la nostra etichetta, abbiamo accolto con entusiasmo.

Bene, immaginatevi una di queste belle sere estive,  piene di profumi, di salmastro, il pesce nel piatto dei ristoranti più famosi della città dove siete nati, i bicchieri colmi, e il vostro vino che viene presentato per la prima volta, e chi lo presenta sono dei vostri amici, che conoscono perfettamente iil percorso della nostra azienda.

Una calda emozione mi aveva avvolto per tutta la sera, e aspettavo informazioni, immaginandomi quella serata, quelle piazze ben conosciute, gli incontri, chissà se passa qualche amico di scuola passa  e assaggia il nostro vino….mi piacerebbe.

 

 

Intanto inutile dire che Simone è un uragano di idee, ed è anche insieme alla moglie, proprietario di Winetrade che da tempo progetta le nostre etichette. Con Simone e sua moglie, la bravissima Alessia Bernardeschi, da tempo ci scambiamo idee su come gli enoturisti dovrebbero essere accolti. Idea che condivido pienamente anche con Elena Perelli, con cui quest’anno abbiamo stretto una collaborazione per presentare al meglio i nostri prodotti.

In azienda infatti ci interessa davvero di accogliere i nostri ospiti e visitatori, e non solo di venderli i nostri prodotti.Vogliamo raccontare una terra poco raccontata, una Toscana stranamente poco conosciuta ma dalle mille peculiarità.Simone ed Alessia hanno creato una nuova attività, che risponde a quanto è richiesto adesso dai turisti enogastronomici sia italiani che esteri. Si chiama Enoturistica.

 

In Toscana vengono molti amanti del vino. Il vino è materiale complesso. In sè racchiude tanti aspetti, alcuni di questi è il racconto delle persone e dei luoghi dove è prodotto. Sapere racontare la storia del vino di un posto, di un villaggio, di un territorio, veicola anche tante altre storie e racconti, se ben raccontati sono avvincenti, e fanno amare il nostro territorio.Il turista cerca anche questo : non solo il prodotto, ma anche la sua narrazione . Per questo @enoturistica è molto azzeccato, è un approccio moderno alle nuove esigenze del viaggiatore.

 

Così i miei amici si sono buttati in mezzo alla mischia di quello che il più goloso evento di Livorno ” Caciucco Pride” e hanno attirato la curiosità dei tanti passanti, facendo assaggiare anche i vini di varie aziende toscane.

Noi vi aspettiamo qui, potete telefonarci al 3385057879 oppure scriverci al [email protected], per venire ad assaggiare i nostri vini.